“…………………seduti sul muretto di Via Valmarana a Roma, guardando il portone d’ingresso degli studi di Teleromacavo, sognavamo di poter entrare e “trasmettere!………….”.
Erano anni quelli – siamo a metà anni ‘70 - di grande fermento, di entusiasmi, di voglia di fare e di cambiare le cose, in una parola di trasgredire. E noi, giovani studenti, avremmo dato chissà cosa per lavorare in una radio “privata”. Ma cos’era una radio “privata”? Un insieme di “pirati” dell’etere, che avevano per la prima volta la possibilità di uscire dagli schemi e dalle logiche della radio “pubblica”, di trasmettere sentimenti, programmi e forse, perché no, anche illusioni...
Avere in mano quel microfono rappresentava l’aspirazione di molti di noi ed anche Alessandro e Roberto sentivano profondamente quel desiderio. Quand’ecco che, per la cortesia di Francesco Arcieri, il sogno diventa realtà: la possibilità di “avere” un programma tutto nostro! Mille idee turbinano nella mente: come chiamarlo, cosa trasmettere, come farlo. Nasce così “Retrospettiva Musicale”, condotta da Alessandro “Alex California” e Roberto “Burundi”.
Un programma che illustra, spiega e propone i brani dei “complessi” più famosi di allora: dai Santana (che fissazione, Alex!) ai Pink Floyd, dagli EL&P (ne sai niente, Roberto?) ai Deep Purple, dai King Crimson agli Yes, dagli Eagles ai Genesis e così via. Come sigla viene scelta l’esplosiva e mitica “Incident at Neshabur”, dell’album “Santana 3” del 1971, riproposta nella fantastica versione live giapponese dell’album “Lotus”. Quei tre colpi di bacchetta sul bordo del tamburo di Michael Shrieve - che segnano l’inizio del brano e della trasmissione - diventano così un appuntamento fisso per tutti gli appassionati (e quante appassionate!…..) ed ecco “Alex California” e “Burundi” presentare gruppi e canzoni, reperendo nei mercatini i “Bootlegs” dei loro idoli e fornendo le notizie più segrete e sconosciute di gruppi e musicisti, che diventano – per i cultori della materia - delle e vere proprie “chicche”!
Trent’anni dopo, non più studenti, ma non per questo privi degli stessi entusiasmi e dell’ “insana follia” di allora, sentiamo di aver fatto qualcosa di bello: abbiamo lasciato un segno, dimostrando che con un pizzico di entusiasmo (e non solo quello dei vent’anni!) si può fare molto, anche regalare qualche ora di gioia e di spensieratezza a chi, da lontano, chissà dove nel mondo, ti sta ascoltando. Erano tempi mitici, quelli…………………..!
Alessandro “Alex California” e Roberto “Burundi”.
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